Domenica XXV TO 27 settembre 2020
Ribellione
Tutti noi nella nostra vita abbiamo passato quel momento di ribellione, che qualsiasi cosa ci volevano chiedere, domandare, far fare. Anche in modo gentile e perfino quella cosa che ci piaceva fare, avremmo detto di no! Anche in cattivo modo!
Perciò il mi aiuti a stendere? No. Mi aiuti a lavare la macchina? No. Via a messa? No. Vai a calcio? No. Soltanto per il gusto di dissentire, per farci notare che eravamo diversi da quello che un tempo siamo stati, il NO, serviva per mettere le distanze! Per dire la differenza! In particolare, se la chi ci chiedeva quella cosa era l’autorità, il padre, il prof., il prete…
Compiacente
Qualche volta invece abbiamo fatto i “falsi”, abbiamo indossato la maschera dei buoni, dei ragazzi perbene, di quelli che davanti fanno la bella faccia e poi dietro “non vado avanti”, e poi fanno tutt’altro, non fanno quello che ti hanno detto, anzi magari fanno peggio per portare a casa più vantaggio per loro.
Perciò hai fatto i compiti? Si, si. Sei andato al lavoro? Si, si. Hai preso le pastiglie? Si, si. Poi però la risposta è sempre no! Questo atteggiamento è più subdolo, e fatemelo dire, più vicino alla logica del demonio. Il male il demonio agisce così, cerca sempre il modo di farla franca, di passare per il bene, ma di essere il male nella nostra vita.
Come i compiti a scuola…
Vignetta di oggi, sapere che come UP ci destreggiamo con alcuni ragazzi a disegnare delle vignette inerenti al Vangelo della domenica, e per raccontarlo un po’ ai ragazzi, ci siamo immaginati di una classica scena scolastica, dove un compagno di classe, c’è sempre quello che non ha fatto i compiti o che fa fatica a farli, e magari non mi sta neppure troppo simpatico, chiede ai suoi amici di aiutarlo e c’è quello che ti dice di si per fare bella figura, ma poi alla fine, non ti aiuta nemmeno a pagarlo…e quello che ti dice subito di no, perché magari a mille buone motivazioni, ma poi trova il tempo per darti una mano.
Che figlio sono?
2 stili, 2 modi di essere figlio diversi, noi magari non siamo né l’uno né l’altro, ma un po’ uno ed un po’ l’altro. A Dio quale piace di più, beh il primo. Quello che subito in faccia ti dice di no e poi va e lavora! Anche io concordo con il Signore, perché preferisco chi dice le cose come le pensa, meglio se le dice con garbo, e poi con lui puoi ragionare. Perché dalla parola di Dio, nasce un cammino di conversione.
Il figlio che dice si si, non si muoverà mai dalle sue convinzioni, puoi fare di tutto, ma se lui il primo che non si mette in discussione, che agisce, che pensa, saranno solo delle belle e buone parole al vento. Il figlio che dice no, no e poi va, quel no è un cammino di conversione personale. Ma non tanto conversione di fede, ma prima conversione umana, se cresci nel tuo essere uomo cresci nel tuo essere uomo di fede.
Che comunità voglio essere?
Oggi come comunità facciamo fatica ad essere uomini che aiutano a crescere nella fede e ad essere uomini di fede, e la prova è l’esempio che dopo il lockdown, dopo la ripartenza etc, ci sia ancora meno voglia di Gesù. Siamo un po’ come quell’uomo che dice si, si ma poi se ne stra frega e fa altro. Cper fare un esempio di quelli che “no, no, non vengo in chiesa ho paura del covid, no, no no faccio il volontario, ho paura del covid e poi te li trovi belli belli al bar a bere il caffè senza problemi” parliamone…o come quelli che dicono “ci sono le leggi da rispettare per la prevenzione e gli unici pirla che le rispettano sono gli oratori, e passano anche per la parte dei bigotti cattivi che sono troppo rigidi..tha la chiesa è rigida” si rigida, ma perché ferma al buon senso e le sue parole cercano di essere sempre più veritiere con i suoi fatti.
Come comunità mi sembra tanto che siamo tutti un po’ dei si si, ma poi ce ne stiamo a casa nostra. Dovè quel piglio di comunità attiva, propositiva, entusiasta, che si propone anche se i preti non sono il top di gamma, che sa avere slanci di creatività e di volontariato che ha nella sua storia la nostra parrocchia?
Gesù e l’aria fritta
Gesù quando parla, non parla dell’aria fritta, quello che dice è sempre più attuale oggi nella nostra vita! L’importante è non dire si, si l’ho già sentito. Ma che le nostre parole siano fatti concreti. Spesso percepiamo la parola di Dio la fede, il catechismo astratto dalla vita quotidiana, e spesso purtroppo ce lo fanno vedere così, ma prendere questo Vangelo, e metterlo in pratica. È far si che la mia vita passi dalle parole, dalle maschere, alla crescita alla conversione di una vita.
Quindi, è necessario e doveroso, per la nostra comunità, se vuole essere significativa, testimone di Cristo, passare dal si si…no… al no! Ma poi ne parliamo e insieme si sceglie una strada possibile per testimoniare il Vangelo a tutti!
Vangelo della Domenica
Mt 21,28-32
Vignette per pensare e sorridere
Non lasciare che ti rubino la speranza e la gioia, Papa Francesco