Seconda Domenica di Avvento anno B
Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, figlio di Dio. Bon, possiamo fermarci qui abbiamo detto tutto! Si, in effetti abbiamo detto tutto quello che c’era da dire! Qui inizia il Vangelo, buona novella, buona notizia di chi? Di Gesù, Cristo figlio di Dio. Inizio che significa, il principio, il motivo, la ragione per la quale è stato scritto il Vangelo e per la quale vivo.
Di Gesù Cristo figlio di Dio. Il succo della nostra fede. Gesù vero uomo, nato in Israele da Maria con Giuseppe, che ha una storia concreta in un tempo ben definito. Il Cristo, l’atteso in Israele e annunciato dalle scritture. Colui che inviato da Dio annuncia un mondo nuovo. Figlio di Dio, vero uomo e vero Dio! Non un semplice uomo ma Dio che è sceso e si è fatto uomo per noi.
Dall’inizio del Vangelo, noi abbiamo già in mano la chiave, il passpartout per entrare nel Vangelo con questa chiave di lettura. Non ci dice il Vangelo altro, se non la storia di Gesù Cristo figlio di Dio, e di come la mia vita ogni volta che sin intreccia con lui, può di nuovo iniziare.
Inizio
Oh, quante volte questa parola quest’anno l’abbiamo ascoltata!?! Quando inizia il nuovo DPCM, quando inizia la zona rossa, quando inizia il Mess, quando iniziano i saldi (black friday)…quando inizia, quando inizia, quando inizia… la buona notizia del Vangelo è che sempre si può ricominciare! Anche se siamo in situazione strane della vita, dove difronte a noi vediamo solo muri, vicoli cechi, fossi o sentiamo l’immobilità e la fatica ad alzarci, la buona notizia è che c’è un inizio!
Xdono come inizio
Un inizio che, per ciascuno fa i conti con la realtà più intima di sé stessi! L’errore, il peccato! Fa i conti con tutti quei vicoli ciechi nei quali ci andiamo a cacciare! Occorre accogliere il fallimento della nostra vita, accogliere i nostri fallimenti, accogliere il mio stare lì dove sono anche se non avrei voluto esserci mai arrivato. Non vogliamo intendere il peccato solo come il “ho fatto quello che la Chiesa mi ha detto di non fare”, ma andrei più in profondità. Peccato contro ragione, verità e retta coscienza, peccato sono quelle occasioni di bene perse. Ragione, verità e retta coscienza, al cui centro c’è il bene per sé e per gli altri.
Piange sulla sua casa
L’inizio parte sempre dalla desolazione, nella prima lettura c’è un uomo di ritorno dall’esilio che piange sulle rovine di Israele, di Gerusalemme, lui non ha peccato, non ha visto ne sa il perché Gerusalemme è caduta, ma vede la sua desolazione, piange perché casa sua è devastata. Anche nella nostra vita abbiamo vissuto e viviamo momenti nei quali quello che sappiamo fare è solo piangere, e credo occorra passare per quel momento per poi iniziare. Come in questi tempi, tanto fermi, tanto immobili, tanto all’apparenza inutili. Tempi nei quali preparare un nuovo inizio.
Non bastano le buone intenzioni…
Per ripartire non bastano solo le buone intenzioni, occorre rimanere in quella situazione fastidiosa dell’uomo irrequieto, del non sentirsi a posto, che ci porta a restaurare alcuni sentieri, che ci porta a risistemare sentieri che sono andati perduti, raddrizzare le proprie strade! Ma non basta questo, occorre porre segni concreti. Occorre, per iniziare un nuovo percorso, mettere un segno un gesto, un punto che mi ricorda che ho fatto alcuni passi ed ora mi ricorda che devo farne altri. Sono quello che noi chiamiamo riti, la confessione è uno di quelli, quando uno si sposa e diventa prete, c’è un gesto una celebrazione, un rito che ricorda a lui per la vita che è iniziato qualcosa di nuovo… esempi troppo complessi, inizio la dieta, faccio il gesto di non comprare più alcune cose, prendo una tabella e faccio una programmazione, inizio un lavoro nuovo ho una divisa ed un cartellino da timbrare, inizio uno sport, vengo tesserato, entro in politica aderisco ad un partito con un simbolo ed una tessera! Riti che indicano che un passaggio è stato fatto e che, volenti o nolenti, non si può tornare indietro, ma la direzione sarà sempre quella in avanti. In avanti anche quando arriverò a distaccarmi, magari da alcune scelte che ho fatto, fatte rimangono tali, ma con un altro rito dirò il mio dissenso.
Così come nella comunità cristiana
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