II DOMENICA DEL TEMPO ORIDNARIO ANNO B
E poi il Vangelo è sempre lo stesso, sono sempre le solite 4 cose che ci dicono, scritto 2000 anni fa, troppo lontano dalla nostra vita di tutti i giorni…che poi magari qualcuno se lo è inventato e vuole farci credere che Gesù è così mentre lui era in modo diverso…. un classico, del dibattito storico critico e dell’esegesi biblica sui vangeli, ed un classico delle più classiche critiche che si possono fare al bar o nei dibattiti tv per andare contro.
LE SOLITE 4 COSE
Beh, però la mia vita non è fatta delle solite 4 cose che faccio ogni giorno, i vangeli dicono 4 cose, ma la mia vita? ne dice molte di più? In questo periodo che 4, siamo alla quota di 2 e mezza, mangiare dormire e lavorare per metà, prima almeno c’erano anche i viaggi … un Vangelo che dice 4 cose, ma che alla fine sono quelle che contano e che servono nella mia vita.
Scritto troppo lontano dalla mia vita, cosa vuoi che serva uno scritto prodotto quando non c’era il pc e la tecnologia, è superato… talmente superato che se lo leggo oggi, con i giusti occhiali, parla eccome se parla.
QUALE DESIDERIO?
Facciamo una prova, tutti noi in questi giorni ci sentiamo privati della “libertà”, aiuto la zona rossa, ancora, sono tutti cattivi che ci rinchiudono, vogliono farci morire di fame…solo che di fame no muoio perché ho l’iperal aperto, tanto vale che io esca e muoia di covid… sentiamo tutti un forte desiderio di libertà, di rinnovamento, speriamo che rimanga anche dopo la fine della pandemia…
Tutti abbiamo desideri, anzi ci muovono i desideri, alcuni ci muovono solo per qualche emozione e minuto, altri per delle ore, altri per delle giornate altri per la vita. Abbiamo nel cuore anche i desideri profondi. “che cosa cercate? Chi cerchi, chi desideri, quale è il tuo desiderio profondo” domanda dell’uomo di ieri, di oggi e di domani. È il desiderio che muove la mia vita, e lo abbiamo visto con i re magi la stella, lo abbiamo visto la settimana scorsa nel quale cuore di ogni uomo ha il desiderio di essere amato per quello che è, con i suoi risultati ed i sui fallimenti.
COSA DESIDERI?
Che cosa cerchi, che cosa desideri? La vita ha sempre questa domanda di fondo che ci muove! Tutti ci chiedono, cosa vuoi, che lavoro fai, quale è la tua scuola il tuo indirizzo, o quale scuola farai l’anno prossimo…ma nessuno ti chiede cosa desideri! Oggi, Gesù, sulle rive del giordano, sulle rive della tua vita si ferma, ti guarda negli occhi e ti chiede COSA DESIDERI? Saprei rispondere? Bella domanda… Se non siamo sicuri della risposta, non dobbiamo smettere di camminare e seguire il Signore, il suo incontro ci cambierà la vita!
Noi non abbiamo molte pretese, vogliamo vedere dove vivi Signore. E lui sa che no ci sono molte risposte teoriche da dare se non, “venite e vedrete”. Si i desideri di ciascuno, l’incontro con il Signore, non sono risposte teoriche, ma incontro. Tu segui il tuo desiderio, il Signore, solo se ti metti in cammino, se non stia fermo…ecco che parte tutto il dinamismo del Vangelo, della sequela dell’incontro che ti cambia la vita.
Una scintilla, un’emozione che ti fa partire! Perché il progetto di Dio non si impone dall’esterno, Dio non si impone, la sua amicizia, la sua parola ti lascia libero di coinvolgerti e seguirlo o meno. Questo potrebbe essere un bello spunto per no chiesa vecchia che deve interfacciarsi ai giovani…
IMPOSIZIONE O LUBERTA’
Pensiamo a quante volte gli adulti impongono o ci hanno imposto una scuola, un lavoro, uno sport, una scelta… si potremmo dire “è già bello che c’è stata, accontentati”. Ecco con il Signore ciò non avviene, non ti obbliga a seguirlo, ma ti lascia libero di andare con lui. Se obbligato c’è la noia, se spontaneo la gioia del Vangelo. Ma ciò non significa essere indifferente ma testimone.
Ma allora se mio figlio nipote no ha voglia più di venire in chiesa, non dico più nulla perché lo offendo e poi no viene più, certo che se gli dico sclerando che mi ha profondamente deluso perché non va più in chiesa, lo si fa sentire in colpa e nasce l’odio contro il Signore perché il nonno o la nonna che tanto ama, non ricambia l’affetto perché la chiesa gli si è messa di mezzo. Essere testimoni, ormai è la 4 domenica di fila che lo diciamo, ma non è mai imparato a pieno è essere come Giovanni battista, indicare, stuzzicare, emozionare, stimolare, punzecchiare e lasciarsi da parte perché è il Signore da seguire: perciò e meglio dire “ti voglio bene lo stesso perché il Signore mi insegna ad amare, anche se tu non vai a messa”. Scoprirà allora di essere amato da un amore incondizionato che è per lui, anche senza di lui, anche se non c’è un ritorno, come ha fatto il Signore per tutti noi sulla croce.
Un Vangelo che è inventato, caspita, se lo hanno inventato così bene, per fortuna che lo hanno fatto, perché descrive bene la mia vita di tutti i giorni! Mi ricorda non c’è un luogo assoluto, unico per incontrare Dio nella mia vita, l’incontro è solo personale nella Parola di Dio! E questo incontro ti cambia la vita!
GESU CAMBIA LA VITA!
- Cambia la mia identità profonda, mi cambia perfino il nome. Incontrati da lui, non posso vivere facendo a meno, mi tocca nel profondo perché Gesù vuole solo ed esclusivamente il bene di ciascuno di noi!
- Cambia la fraternità, i primi incontri e chiamate del Signore, incontri di fratelli. Il Signore cambia il nostro modo di relazionarci. Sana le ferite delle nostre fraternità malate, sana le nostre dispute, sana i nostri conflitti.
FRATERNITA’
Su questo concludo, se il Signore una delle prime cos che fa è rinnovare le relazioni difficili, perché questo noi cristiani siamo i primi a mandarlo a rane? È da un po’ di tempo che insisto perché a me sembra che la comunità, unità pastorale sembra si stia sfilacciando sempre più, colpa si della pandemia, ma forse ha anticipato i tempi di un individualismo cogente dove ognuno vuole portare l’acqua al suo mulino.
Noi cristiani non possiamo essere uomini e donne di divisione, nel piccolo come nel grande! Noi che ci gloriamo delle nostre chiese, di appartenere alle confraternite, di aver speso una vita in oratorio e poi ci permettiamo di contro testimoniare tutto questo venendo meno alla fraternità, perciò io dico che non è cristiano chi pubblicamente aumenta l’odio ed il risentimento, sia dal vivo nelle relazioni a tu per tu, che sui social, e lo dico a me per primo per non lasciare indietro nessuno, poi si mettano in fila dietro gli altri riconoscendosi desiderosi di guarire questa malattia e per seguire ancor di più il Signore che mette in luce i nostri desideri profondi e ci cambia la vita solo se in libertà lo seguiamo!