IV Domenica di Quaresima, commento al Vangelo di Gv 9,1-41
“Poi viene la notte”
È calata la triste e gelida notte. La vorremmo scacciare lontano, vorremmo ricordare bei momenti, postando foto scherzose, cantando, suonando e applaudendo, ma alla fine, quando rientriamo dal terrazzo, siamo nella notte.
È brutto dirsi di essere nella notte… È brutto essere ciechi e non poter vedere la luce.
E pensare che qualche volta nella mia vita ho desiderato non vedere la realtà, perché questa mi dà fastidio. Ho preferito vedere sfuocato, non ho voluto andare oltre la superficialità. Perché il “vedere” chiama in causa la mia coscienza ed essa la mia responsabilità. Guardare in faccia alla realtà è troppo compromettente, perciò preferisco non farlo.
Fanno così anche i farisei ed i genitori del cieco, che da “vedenti”, non vedono il Signore. È un cieco dalla nascita che lo vede, inizia il suo cammino dietro a lui e si compromette per la verità, per Gesù.
Siamo come ciechi, non vediamo più in là del nostro naso, anzi, non vediamo. Se prima potevo pensare ho molto tempo, ho molti anni davanti, ho molto da divertirmi, da costruire, da sbrigare, posso rimandare a domani la felicità. Oggi mi accorgo che come il cieco, che vive passo passo per non inciampare, anche io devo ritornare a vivere passo dopo passo e dato che i passi, non so quanti saranno, ogni passo che faccio devo farlo bene perché potrebbe essere l’ultimo.
Siamo nella notte, ma dove è la luce?
Gesù non cancella la notte, ma lì nella mia notte Lui mi raggiunge e si fa luce per accompagnarmi.
Perché vedo la luce solo se c’è buio, e quella luce diventa fonte di speranza per la mia vita.
Nuovo Progetto,
Vignette per pensare e sorridere
@donmanuelvalentini
@_teino_02
Non lasciare che ti rubino la speranza e la gioia, Papa Francesco
#oratori_up_bcg #unitàpastoralegandino
#quaresima #valgandino
#vignette #unitinellasperanza